Se avete già visitato la Sardegna sud orientale ne avrete certamente sentito parlare, se vi accingete a farlo, ne resterete stupiti. Si tratta di un’isola dall’insolita forma allungata, che ricorda quasi una sinuosa serpe. Lunga da nord a sud 4 km circa, se la si osserva dalla bellissima Punta Porceddus sembra quasi che da un momento all’altro Serpentara debba spostarsi, serpeggiando fra i mari. E’ intrigante, è bella, ma soprattutto è impreziosita da due lunghe rocce, i Varaglioni, che somigliano quasi a due antichi guardiani che proteggono la quiete dell’isola deserta.
Campeggia sull’isola un’unica costruzione, una Torre Spagnola detta di San Luigi, costruita nel XVI secolo e facente parte del progetto difensivo varato dagli aragonesi a difesa della Sardegna.
Presidiata dall’Alcade e da quattro soldati ed un artigliere, un tempo la torre doveva essere dotata di 4 spaventosi cannoni di cui non resta traccia. Quel che resta è il fascino antico e la suggestione regalata da un passato nemmeno troppo lontano.
Bella la scalinata esterna che aggira la torre, che la rende meta irraggiungibile per chi soffre di vertigini, ma che premia il coraggioso con una meravigliosa visuale panoramica.
Meno a vista la cisterna artificiale che periodicamente veniva riempita d’acqua tramite trasporti o acque piovane. Un bel problema per gli antichi abitanti, che immaginiamo, siano rimasti spesso prigionieri dell’isola per lunghi giorni a causa dei forti venti che la battono.
Documenti attestano con probabilità, durante l’epoca medievale, la presenza del Falco Eleonorae sull’isola. Niente di strano dato che il volatile in questione ama nidificare in luoghi isolati e a picco sul mare: niente meglio di Serpentara.